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Ore di guida sui mezzi pesanti: cosa prevedono le norme?

Il settore autotrasporti, data la sua indispensabilità, è uno dei cardini dell’economia nazionale e internazionale. In Italia, ad esempio, si contano oltre 100.000 aziende del settore, un milione e mezzo di operatori, circa 85 miliardi annui di fatturato, per il 9% del PIL italiano. Le modalità del trasporto merci, però, rappresentano anche un tema molto sensibile, tanto che per tutelare la sicurezza stradale sono nate precise norme, volte a regolamentare questo tipo di servizi. In questo senso, oggi parliamo delle normative relative alle ore di guida sui mezzi pesanti.

Partendo dal presupposto che circa il 90% delle merci viaggia su strade ed autostrade, è facile capire quanto effettivamente siano importanti dei provvedimenti che tutelino il lavoro e la vita di tutti gli operatori coinvolti in questo mercato. Proprio per questo, la legislazione italiana ha deciso di stilare dei precisi regolamenti sulle ore obbligatorie di guida e su quelle di riposo dei conducenti di mezzi pesanti.

Delle norme volte a migliorare la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada, garantendo così anche migliori condizioni di lavoro.

Ore di guida sui mezzi pesanti: cos’è il cronotachigrafo?

Cronotachigrafo e ore di guida sui mezzi pesanti

Abbiamo appena visto quanto sia fondamentale fissare delle soglie precise per quanto riguarda le ore di guida degli autotrasportatori. Ma come misurare l’attività di ogni autista?

Molto semplice. Attraverso il cosiddetto cronotachigrafo, ovvero lo strumento specifico capace di organizzare e monitorare sia l’attività lavorativa che il riposo di ogni singolo operatore.

A questo proposito, è importante sottolineare che, da giugno del 2018, l’utilizzo di questo strumento è obbligatorio su tutti i veicoli di nuova immatricolazione, destinati al trasporto merci, con un peso complessivo superiore alle 3,5 tonnellate. Stesso discorso anche per tutti i veicoli destinati al trasporto di più di nove persone, compreso il conducente.

Come devono essere gestite le ore di guida degli autotrasportatori?

Il regolamento (UE) 2020/1054, del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 luglio 2020, che modifica il regolamento (CE) n. 561/2006, stabilisce con precisione le ore di guida e di riposo degli autisti professionisti, in particolare quelli dei mezzi pesanti. Nel dettaglio, questo regolamento dev’essere rispettato da coloro che sono direttamente coinvolti nel trasporto di:

  • Merci, effettuato da veicoli di massa massima, compresi eventuali rimorchi o semirimorchi, superiore a 3,5 tonnellate;
  • Passeggeri, svolto da veicoli che trasportano più di 9 persone, compreso il conducente, e destinati al trasporto su strada effettuato esclusivamente all’interno della Comunità Europea;

Adesso, scendendo nel dettaglio, cerchiamo di rispondere a queste semplici quanto fondamentali domande. Iniziamo subito. 

Norme per le ore di riposo e guida sui mezzi pesanti

Quante ore di guida si possono effettuare giornalmente?

Secondo quanto stabilisce il regolamento (UE) 2020/1054, ogni autista professionista può guidare fino a un massimo di 9 ore al giorno. A questo proposito, poi, questo limite può essere implementato di un’ora, quindi a 10 ore, solamente due volte a settimana.

Ore di guida sui mezzi pesanti: quante settimanali?

Secondo la direttiva 2002/15/CE, ogni autista non deve superare le 56 ore di guida settimanali. Ogni due settimane, invece, le ore cumulate non possono essere superiori alle 90 ore. In questo preciso calcolo, nello specifico, rientrano sia le ore guidate nei Paesi dell’Unione Europea, sia quelle effettuate nei paesi terzi.

Ore di guida sui mezzi pesanti: come alternarle con quelle di riposo?

Le ore effettive di guida si alternano con le interruzioni, ossia delle pause che i camionisti sono costretti a rispettare durante un viaggio, e con le ore obbligatorie di riposo.

In particolare, le interruzioni prevedono 45 minuti di pausa ogni 4 ore e mezza di guida. All’occorrenza, questo momento può essere anche suddiviso in due tappe, con una prima pausa di 15 minuti obbligatori e una seconda dei restanti 30 minuti. Inoltre, secondo quanto prevede il regolamento UE) 2020/1054, nell’eventualità di multipresenza, il conducente può effettuare la pausa di 45 minuti nel veicolo guidato da un altro operatore, a patto che si tratti di un’interruzione dovuta all’effettivo riposo e non all’assistenza di guida.

In ogni caso, le ore di riposo di ogni conducente possono essere divise in:

Ore di guida di un automobilista

Riposo giornaliero:

  • Regolare, il quale prevede, nell’arco delle 24 ore, un riposo di 11 ore e 13 di turno;
  • Frazionato, che prevede un riposo di 3 ore, più 9 ore non invertibili, e 15 ore di turno;
  • Ridotto, che prevede, durante tutta la giornata, un riposo di 9 ore per massimo tre volte a settimana, e 15 ore di turno.

Riposo settimanale:

  • Regolare, il quale prevede due riposi di 45 ore in 2 settimane consecutive;
  • Ridotto, che consiste in un riposo di 45 ore, più un riposo di 24 ore, in 2 settimane consecutive, con obbligo però di compensazione nella terza settimana subito successiva. In questo caso, il riposo della compensazione dev’essere, per forza di cose, successivamente abbinato ad un altro riposo di almeno 9 ore.

Hai notato quanto sia importante gestire le ore di guida e quelle di riposo? Conoscevi già questo tipo di norme legislative? Se la risposta è no, allora siamo lieti di averti aiutato.

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