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Smaltimento olio motore: dove e come farlo correttamente

In un mondo come quello attuale, fatto di inquinamento ambientale, riscaldamento climatico e tutti i rischi che ne conseguono, ogni dettaglio non può essere lasciato al caso. Soprattutto se si parla di smaltimento olio motore, particolarmente inquinante e altrettanto facile da produrre.

Partiamo però dalla definizione di olio esausto.

Gli oli esausti non sono altro che residui provenienti dalla sostituzione di oli lubrificanti. Pensiamo a tutti quegli oli utilizzati nel settore industriale o nei trasporti che, dopo un certo periodo di tempo, non presentano più le proprie caratteristiche originarie.

Nello specifico, dunque, ci riferiamo a 

qualsiasi olio industriale o lubrificante, minerale o sintetico, divenuto improprio all’uso cui era inizialmente destinato, quali gli oli usati dei motori a combustione e dei sistemi di trasmissione, nonché gli oli lubrificanti e gli oli per turbine e comandi idraulici”.

In altre parole, secondo quanto riportato nel dizionario dell’Internazionale, l’olio esausto è un olio lubrificante per motori ormai al termine del suo ciclo di impiego, che deve essere opportunamente purificato prima di essere riutilizzato.

Ora. Che il recupero degli oli esausti sia fondamentale dal punto di vista della salvaguardia ambientale è innegabile. Ma ha anche i suoi vantaggi dal punto di vista economico. Infatti, essi possono essere rilavorati per produrre basi lubrificanti pronte a rientrare nel mercato, altrettanto valide a quelle di prima generazione.

Non solo. Recuperare l’olio esausto è vantaggioso anche dal punto di vista energetico, dato che può essere utilizzato come combustibile.

A questo punto, data una definizione di olio motore esausto, cerchiamo di analizzare subito tutta la normativa di riferimento. Cosa prevede lo smaltimento olio motore?

Olio motore auto e camion

Smaltimento olio motore esausto: cosa dice la legge?

Per gestire correttamente l’olio esausto non basta gettarlo in un apposito contenitore come gli altri rifiuti. Infatti, se per molti scarti quotidiani abbiamo un sistema di raccolta differenziata ormai ben conosciuto, non è altrettanto scontato con i lubrificanti esausti. La loro gestione richiede passaggi ben precisi, a partire da quanto previsto dall’art. 216-bis del D.Lgs. 152/2006, secondo il quale essi vanno gestiti in base ad un ordine di priorità che comprende:

  • Prevenzione;
  • La preparazione al riutilizzo;
  • Riciclaggio;
  • Recupero alternativo, come quello energetico;
  • Smaltimento finale.

A proposito dello stoccaggio degli oli esausti, è fondamentale che essi siano costantemente separati a seconda della tipologia. Infatti, è assolutamente vietato miscelare oli esausti con altri tipi di rifiuto.

Detto questo, l’olio motore esausto può essere recuperato tramite:

  • Rigenerazione, volta a produrre nuove basi lubrificanti;
  • Combustione, qualora la rigenerazione sia tecnicamente o economicamente non fattibile.

Se invece non può essere intrapresa nessuna di queste due strade appena citate, si procederà con lo smaltimento dell’olio motore in tutta sicurezza. 

Raccolta oli esausti: la situazione in Italia

Lo abbiamo già anticipato, ma è bene sottolinearlo ancora. L’olio motore esausto è un rifiuto altamente nocivo per l’ambiente. Pensate che bastano 4 litri di olio lubrificante (il cambio di un’auto) per inquinare uno specchio d’acqua grande quanto un campo da calcio.

E in Italia, com’è la situazione?

Il nostro Paese è uno dei leader europei nella raccolta di olio esausto. I dati dicono che circa il 98% del raccoglibile, pari a quasi 170 mila tonnellate annuali, viene prelevato dal sistema CONOU. Lo stesso che provvede a rigenerarne il 90%. In questo caso, vengono ricavate soprattutto nuovissime basi lubrificanti, ma anche bitumi per asfalto e combustibile utilizzato nella produzione del cemento.

Versare l'olio motore

Centri e servizi di Smaltimento Olio Motore Esausto

Per una gestione ottimale degli oli motore esausti, utile per una rigenerazione sicura ed efficace, le aziende sono tenute a rispettare alcuni compiti tramite l’adesione al consorzio di riferimento. Ad indicarlo, è proprio l’articolo 233 del Decreto legislativo 152/2006.

Cerchi un servizio di trasporto e smaltimento oli esausti per la tua azienda? Contattaci subito e richiedi il tuo preventivo personalizzato.

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