Cerca

Rifiuti assimilabili agli urbani: di cosa parliamo?

Come già abbondantemente affrontato in uno scorso articolo sulla classificazione dei rifiuti, gli oggetti e i materiali di scarto che produciamo ogni giorno non sono mica tutti uguali. Per questo motivo, quando si parla di rifiuti, e in particolare di rifiuti urbani (che ci toccano più da vicino), meglio fare molta attenzione. Oggi, ad esempio, per levare ogni tipo di dubbio, analizziamo tutte le differenze che contraddistinguono i cosiddetti rifiuti assimilabili agli urbani e i rifiuti assimilati agli urbani. Due concetti tanto simili nella forma, ma altrettanto diversi nella pratica.

Partiamo da una definizione.

Il termine rifiuti assimilabili agli urbani fa riferimento a tutti quei tipi di rifiuto con caratteristiche e composizioni tali da permettere lo smaltimento o il recupero in impianti specializzati nel trattamento dei rifiuti urbani. In sostanza, si parla di materiali e manufatti che possono essere smaltiti senza produrre emissioni, o comunque effetti negativi e pericolosi per uomo e ambiente.

Rifiuti urbani

Cosa sono invece i rifiuti assimilati agli urbani?

A differenza della tipologia precedente, i rifiuti assimilati agli urbani rappresentano tutte quelle tipologie di rifiuti che sono in grado di esercitare il potere di assimilazione previsto dagli enti locali, secondo quanto scritto nell’Art. 198, comma 2, lettera G, del D.Lgs. 152/06.

Ci spieghiamo meglio. 

In base a tale normativa, ogni Comune italiano aveva la facoltà di selezionare, a sua scelta, quali rifiuti assimilare agli urbani, escludendo invece quelli provenienti dalle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e prodotti finiti. Attenzione: non i rifiuti di uffici, bar, mense o altri locali aperti al pubblico. 

Se ci fate caso, però, abbiamo usato il verbo passato. Questo perché, a partire dal 1° gennaio 2021, la situazione è cambiata, attraverso l’entrata in vigore della nuova direttiva sui rifiuti urbani. Una norma che vede tra questi ultimi anche quelli di origine non domestica, ma considerati simili per natura e/o composizione.

Scendiamo nei dettagli della normativa.

Cosa dice la legge?

In pratica, il Decreto legislativo n°116 del 2020, in vigore dal 1° gennaio 2021, ha introdotto una nuova definizione di rifiuti urbani, distinti in rifiuti domestici o di altra provenienza (rifiuti sanitari, alimentari, di locali amministrativi ecc.). Di fatto, in questa categoria rientrano dunque anche i rifiuti che arrivano dalla manutenzione del verde pubblico, dalla nettezza urbana o la pulizia dei mercati.

E come mai si è dovuta cambiare questa definizione? Semplicemente per distinguere l’ambito di applicazione dei materiali, così da agevolare il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti. Non solo. Con il nuovo decreto, il potere di assimilare i rifiuti speciali è passato nelle mani dello Stato. Lo stesso che si occupa di stabilire, in autonomia, quali materiali o scarti sono da gestire al pari di quelli urbani.

Spazzatura urbana

I rifiuti industriali sono assimilabili a quelli urbani? 

Senza fare troppi giri di parole, la risposta a questa domanda è negativa. Infatti, seguendo quanto prevedono le normative in vigore, le attività industriali, operative da capannoni di produzione, non producono rifiuti riconducibili a quelli urbani. Anzi. Tutti i prodotti sono solo e soltanto rifiuti speciali. Rifiuti che richiedono un particolare trattamento, fatto di step e normative ben precise, per salvaguardare la salute delle persone coinvolte e dell’ambiente.

Hai bisogno di un valido supporto nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti speciali? Affidati all’esperienza di Vinci & Campagna, operativa sul territorio nazionale e estero dal 1946. Richiedi il tuo preventivo personalizzato compilando questo modulo e riceverai una soluzione su misura per le tue esigenze.

Se hai trovato interessante questo articolo, prova a leggere anche Smaltimento di rifiuti: ecco la guida completa e Smaltimento olio motore: dove e come farlo correttamente

Condividi questo articolo

Facebook
Twitter
Linkdin
Pinterest
WhatsApp
Email

Potrebbe interessarti anche...

Restiamo in contatto

Registrati alla nostra mailinglist, compila questo form per ricevere aggiornamenti su notizie e comunicazioni